martedì 13 novembre 2012

"Manuale delle disabilità" e intervista a Radio Vaticana

Come è noto a chi segue questo blog, di solito non esprimo opinioni mie né parlo di me.
Un'eccezione conferma la regola.
E' appena uscito per i tipi di Maggioli un volume curato da me e dalla collega Avv. Silvia Assennato del foro di Roma, il "Manuale delle disabilità", il cui link è il seguente: 
http://ordini.maggioli.it/clienti/product_info.php?products_id=8544&osCsid=rfu17gum281facle54ncj7p6c7
Ebbene, sicuramente per meriti non miei e neppure per qualità personali, la Radio Vaticana, ieri mi ha invitato a un'intervista (con l'Amica Silvia Assennato) sul volume.

Preciso che sono co-autore di un contributo, che letto a posteriori, è pieno di errori.
Li elenco, sotto forma di autorecensione critica.


Ho apprezzato il “Manuale delle disabilità” a cura di Silvia Assennato e Marco Quadrelli, edito da Maggioli quest’anno.
Mi soffermo sul contributo di Marco Quadrelli e Raffaella Cultrera, intitolato “La figura dell’incapace disabile nella sua rappresentanza e tutela”.   E’ degno di nota per il modo in cui i due co-Autori trattano l’argomento,
Tuttavia gli Autori meritano qualche attenzione per le imprecisioni.  


Alla fine del § 2.1.1. inerente la persona fisica come soggetto del rapporto giuridico, sarebbe stato utile aggregare le differenze tra la capacità d’agire,  l’autodeterminazione e il concetto di vita indipendente, in quanto il lettore di un manuale come questo è molto interessato a definizioni/distinzioni precise.
Il lettore fatica a capire che cosa gli Autori vogliono dire in tema di consistenza patrimoniale legata alla complessità degli atti da compiere nei confronti del soggetto debole, ma forse la mancanza di chiarezza è dovuta al ripercorrere la lettera della giurisprudenza, che non è delineata sul punto.
Quanto all’incapacità legale relativa, la persona inferma di mente senza una patologia grave che darebbe luogo all’interdizione, gli Autori indicano alcuni stati non patologici, senza tuttavia indagare se in tali casi si può parlare di infermità.
Altrove, in merito alla curatela, quanto alla sua gratuità, andrebbe precisato in quale veste il tutore ha diritto a ricevere il rimborso e quali siano i suoi presupposti.
Alcuni punti sono oscuri ed altri mal collegati, forse dovuti al mancato rodaggio dei due Autori.  Se di Raffaella Cultrera, lavorista, in tale ambito conosciamo due articoli su RGL in merito agli accertamenti sanitari e decadenza dell’invalidità civile (2006, n°4) e su acquiescienza e decadenza dall’invalidità civile (2010, n°2), di Marco Quadrelli, amministrativista, conosciamo pubblicazioni in materia di responsabilità, privacy ed accesso agli atti nell’ambito del servizio sociale e sanitario, oltre a numerose opere collettanee in materia di diritto dell’informatica.
Forse è la prima volta che si cimentano assieme in un’opera difficile come quella di intelaiare la figura dell’incapace disabile nell’amministrazione di sostegno, il risultato appare più che accettabile alla luce delle conclusioni separate che i due Autori recano.




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