Un'eccezione conferma la regola.
E' appena uscito per i tipi di Maggioli un volume curato da me e dalla collega Avv. Silvia Assennato del foro di Roma, il "Manuale delle disabilità", il cui link è il seguente:
http://ordini.maggioli.it/clienti/product_info.php?products_id=8544&osCsid=rfu17gum281facle54ncj7p6c7
Ebbene, sicuramente per meriti non miei e neppure per qualità personali, la Radio Vaticana, ieri mi ha invitato a un'intervista (con l'Amica Silvia Assennato) sul volume.
Preciso che sono co-autore di un contributo, che letto a posteriori, è pieno di errori.
Li elenco, sotto forma di autorecensione critica.
Ho apprezzato il “Manuale
delle disabilità” a cura di Silvia Assennato e Marco Quadrelli, edito da
Maggioli quest’anno.
Mi soffermo sul contributo di
Marco Quadrelli e Raffaella Cultrera, intitolato “La figura dell’incapace disabile nella sua rappresentanza e tutela”. E’ degno di nota per il modo in cui i due
co-Autori trattano l’argomento,
Tuttavia gli Autori meritano qualche attenzione per le
imprecisioni.
Alla fine del § 2.1.1. inerente
la persona fisica come soggetto del rapporto giuridico, sarebbe stato utile
aggregare le differenze tra la capacità
d’agire, l’autodeterminazione e il concetto di vita indipendente, in quanto il lettore di un manuale come questo è
molto interessato a definizioni/distinzioni precise.
Il lettore fatica a capire che
cosa gli Autori vogliono dire in tema di consistenza patrimoniale legata alla
complessità degli atti da compiere nei confronti del soggetto debole, ma forse
la mancanza di chiarezza è dovuta al ripercorrere la lettera della
giurisprudenza, che non è delineata sul punto.
Quanto all’incapacità legale
relativa, la persona inferma di mente senza una patologia grave che darebbe
luogo all’interdizione, gli Autori indicano alcuni stati non patologici, senza
tuttavia indagare se in tali casi si può parlare di infermità.
Altrove, in merito alla curatela,
quanto alla sua gratuità, andrebbe precisato in quale veste il tutore ha
diritto a ricevere il rimborso e quali siano i suoi presupposti.
Alcuni punti sono oscuri ed altri
mal collegati, forse dovuti al mancato rodaggio dei due Autori. Se di Raffaella Cultrera, lavorista, in tale
ambito conosciamo due articoli su RGL in merito agli accertamenti sanitari e
decadenza dell’invalidità civile (2006, n°4) e su acquiescienza e decadenza dall’invalidità
civile (2010, n°2), di Marco Quadrelli, amministrativista, conosciamo
pubblicazioni in materia di responsabilità, privacy ed accesso agli atti
nell’ambito del servizio sociale e sanitario, oltre a numerose opere
collettanee in materia di diritto dell’informatica.
Forse è la prima volta che si
cimentano assieme in un’opera difficile come quella di intelaiare la figura
dell’incapace disabile nell’amministrazione di sostegno, il risultato appare
più che accettabile alla luce delle conclusioni separate che i due Autori
recano.
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